venerdì 19 luglio 2019


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Una disfunzione del sistema giuridico

Spesso il Tribunale dei Minorenni ammonisce i genitori avvertendo loro di ubbidire ai Servizi Sociali minacciando in caso contrario che provvederà “ad una diversa collocazione” dei loro figli.




Spesso i Tribunali dei Minorenni ordinano erroneamente ai Servizi Sociali di prendere autonomamente decisioni sugli affidamenti dei bambini ammonendo i genitori che, se non ubbidiranno a ciò che dispone il Servizio, verrà valutata “[…] l’opportunità di procedere ad una diversa collocazione dei minori, nonché a provvedimenti più incisivamente limitativi della responsabilità genitoriale.”
L'Art.13 della Costituzione Italiana consente unicamente ad un tribunale di limitare la libertà delle persone, quindi, se il Servizio Sociale o ancor peggio un Assistente Sociale decidesse di prendere autonomamente iniziative, ottemperando anche ad un ordine sbagliato del Tribunale, potrebbe, come succede spesso, limitare la libertà delle persone e, cosa ancor più grave, quella dei minori, che invece dovrebbero tutelare.
L’Art.9 del Codice Deontologico degli Assistenti Sociali ci ricorda poi che:
“Nell’esercizio delle proprie funzioni l’assistente sociale, consapevole delle proprie convinzioni e appartenenze personali, non esprime giudizi di valore sulle persone in base ai loro comportamenti.”
In buona sostanza i Servizi Sociali non possono prendere decisioni autonome perché, come abbiamo visto, non “possono esprimere giudizi sugli utenti”. Devono invece, se richiesti, fare indagini, riportando ciò che vedono e sentono o allegando alle loro relaziono giudizi di professionisti esperti nella materia da trattare.
Se non si attenessero alla legge e al loro codice deontologico, tra l’altro, si metterebbero in conflitto con gli utenti e quindi dovrebbero dimettersi, (vedi Art.19). “[…] per gravi motivi venga meno il rapporto fiduciario, […] egli stesso si attiva per trasferire, con consenso informato e con procedimento motivato, il caso ad altro collega, fornendo ogni elemento utile alla continuità del processo di aiuto.”
Va considerato anche che se i Servizi Sociali, svolgessero un lavoro che è prerogativa dei tribunali e non di loro competenza, come abbiamo già visto, ad esempio, la "calendarizzazione" degli incontri genitori/figli, creerebbero automaticamente anche un danno erariale al Comune che li paga.
Sarebbe bene, quindi, che il Tribunale dei Minorenni, invece di ammonire i genitori ad ubbidire a disposizioni sbagliate, ammonisca i Servizi Sociali facendo chiaramente capire loro, al contrario, che non possono disporre di discrezionalità, soprattutto su questioni di affidamenti di minori.
E tutto ciò è bene segnalarlo al Parlamento affinché i Tribunali che non lo fanno, si attengano per primi e sempre alle disposizioni di Legge, per la tranquillità delle famiglie in difficoltà, per rispetto della Legge stessa, ed anche per valutare il lavoro dei Servizi Sociali che, se lavorano bene, possono fornire un grande contributo alla soluzione di tutti i contenziosi che affliggono moltissime famiglie italiane.

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