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Una disfunzione del sistema giuridico
Spesso il Tribunale dei Minorenni ammonisce i genitori avvertendo loro
di ubbidire ai Servizi Sociali minacciando in caso contrario che provvederà “ad una diversa collocazione” dei loro
figli.
Spesso i Tribunali dei Minorenni ordinano erroneamente ai Servizi
Sociali di prendere autonomamente decisioni sugli affidamenti dei bambini ammonendo
i genitori che, se non ubbidiranno a ciò che dispone il Servizio, verrà valutata “[…] l’opportunità di
procedere ad una diversa collocazione dei minori, nonché a provvedimenti più
incisivamente limitativi della responsabilità genitoriale.”
L'Art.13 della Costituzione
Italiana consente unicamente ad un tribunale di limitare la libertà delle persone,
quindi, se il Servizio Sociale o ancor peggio un Assistente Sociale decidesse di
prendere autonomamente iniziative, ottemperando anche ad un ordine sbagliato
del Tribunale, potrebbe, come succede spesso, limitare la libertà delle persone
e, cosa ancor più grave, quella dei minori, che invece dovrebbero tutelare.
L’Art.9 del Codice Deontologico degli Assistenti Sociali ci ricorda poi che:
“Nell’esercizio delle proprie funzioni l’assistente sociale, consapevole
delle proprie convinzioni e appartenenze personali, non esprime giudizi di
valore sulle persone in base ai loro comportamenti.”
In buona sostanza i Servizi Sociali non possono prendere decisioni
autonome perché, come abbiamo visto, non “possono esprimere giudizi sugli
utenti”. Devono invece, se richiesti, fare indagini, riportando ciò che vedono
e sentono o allegando alle loro relaziono giudizi di professionisti esperti
nella materia da trattare.
Se non si attenessero alla legge e al loro codice deontologico, tra
l’altro, si metterebbero in conflitto con gli utenti e quindi dovrebbero
dimettersi, (vedi Art.19). “[…] per gravi
motivi venga meno il rapporto fiduciario, […] egli stesso si attiva per trasferire, con consenso informato e con
procedimento motivato, il caso ad altro collega, fornendo ogni elemento utile
alla continuità del processo di aiuto.”
Va considerato anche che se i Servizi Sociali, svolgessero un lavoro che
è prerogativa dei tribunali e non di loro competenza, come abbiamo già visto, ad
esempio, la "calendarizzazione" degli incontri genitori/figli, creerebbero
automaticamente anche un danno erariale al Comune che li paga.
Sarebbe bene, quindi, che il Tribunale dei Minorenni, invece di ammonire
i genitori ad ubbidire a disposizioni sbagliate, ammonisca i Servizi Sociali
facendo chiaramente capire loro, al contrario, che non possono disporre di
discrezionalità, soprattutto su questioni di affidamenti di minori.
E tutto ciò è bene segnalarlo al Parlamento affinché i Tribunali che non
lo fanno, si attengano per primi e sempre alle disposizioni di Legge, per la
tranquillità delle famiglie in difficoltà, per rispetto della Legge stessa, ed
anche per valutare il lavoro dei Servizi Sociali che, se lavorano bene, possono
fornire un grande contributo alla soluzione di tutti i contenziosi che
affliggono moltissime famiglie italiane.

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