sabato 21 gennaio 2017

Chi deve educare i figli?
(Possibile che solamente le Istituzioni italiane non lo sappiano?)

Da: “Familiaris Consortio” [1]
Esortazione apostolica all'episcopato di Sua Santita' Giovanni Paolo II



IL DIRITTO-DOVERE EDUCATIVO DEI GENITORI

Il compito dell'educazione affonda le radici nella primordiale vocazione dei coniugi a partecipare all'opera creatrice di Dio: generando nell'amore e per amore una nuova persona, che in sé ha la vocazione alla crescita ed allo sviluppo, i genitori si assumono perciò stesso il compito di aiutarla efficacemente a vivere una vita pienamente umana. Come ha ricordato il Concilio Vaticano II: «I genitori, poiché hanno trasmesso la vita ai figli, hanno l'obbligo gravissimo di educare la prole: vanno pertanto considerati come i primi e principali educatori di essa. Questa loro funzione educativa è tanto importante che, se manca, può appena essere supplita. Tocca infatti ai genitori creare in seno alla famiglia quell'atmosfera vivificata dall'amore e dalla pietà verso Dio e verso gli uomini, che favorisce l'educazione completa dei figli in senso personale e sociale. La famiglia è dunque la prima scuola di virtù sociali di cui appunto han bisogno tutte le società» («Gravissimum Educationis», 3).

IL DIRITTO-DOVERE EDUCATIVO DEI GENITORI SI QUALIFICA COME ESSENZIALE, CONNESSO COM'È CON LA TRASMISSIONE DELLA VITA UMANA; COME ORIGINALE E PRIMARIO, RISPETTO AL COMPITO EDUCATIVO DI ALTRI, PER L'UNICITÀ DEL RAPPORTO D'AMORE CHE SUSSISTE TRA GENITORI E FIGLI; COME INSOSTITUIBILE ED INALIENABILE, E CHE PERTANTO NON PUÒ ESSERE TOTALMENTE DELEGATO AD ALTRI, NÉ DA ALTRI USURPATO.

Al di là di queste caratteristiche, non si può dimenticare che l'elemento più radicale, tale da qualificare il compito educativo dei genitori, È L'AMORE PATERNO E MATERNO, il quale trova nell'opera educativa il suo compimento nel rendere pieno e perfetto il servizio alla vita: l'amore dei genitori da sorgente diventa anima e pertanto norma, che ispira e guida tutta l'azione educativa concreta, arricchendola di quei valori di dolcezza, costanza, bontà, servizio, disinteresse, spirito di sacrificio, che sono il più prezioso frutto dell'amore.

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