martedì 27 febbraio 2024

 


L’Italia dei “bambini nel vento”

 

 

C’era una volta una famiglia” in Italia, si, forse “c’era una volta”! Sembra l’inizio di una favola, invece è l’inizio di una tragedia, una tragedia tipica italiana che nasce nel nostro paese dove sembra che la democrazia sia solo una facciata di comodo.

Siamo in Europa, ma ci siamo perché non abbiamo alternativa e la nostra Giustizia in molti casi ci rappresenta come un belletto che dopo averci costruiti finti si cancella prima di andare a dormire perché non si dorme truccati.

E noi dormiamo sonni da anni e la Giustizia, come noi italiani, sembra si sia addormentata aspettando tempi migliori.

E intanto? Intanto nessuno, ad esempio, ci parla più da tre anni di più di 35.000 bambini fuori famiglia, bambini che non sono più con i loro genitori naturali, bambini che le nostre Istituzioni hanno deciso che devono vivere con altre persone o addirittura nelle cosiddette Case Famiglia o come si dice più comunemente “Comunità di Accoglienza”.

Ma di cosa ci lamentiamo! in Europa le statistiche ci informano che la percentuale di questi bambini “fuori famiglia” rispetto agli altri paesi è una fra le più basse! Benissimo, ma io vorrei invece sapere come questi bambini ci sono arrivati fuori della propria famiglia, non tanto quanti sono, perché i bambini delle mafie che vanno a spacciare la droga non sono fra questi perché è pericoloso proteggerli e magari fuori famiglia ci sono i figli della povera gente che non può difendersi e che forse non avevano i soldi per un'abitazione decente o per un buon avvocato.  
Vorrei lamentare ancora, se qualcuno mi ascoltasse, che queste notizie poi sono vecchie, perché risalgono al 2021 e ci sono state date dal ministero dopo molti anni di silenzio! L’ho detto tante volte, fin dal 2008 nei convegni alla Camera e al Senato, in conferenza stampa in Parlamento, e persino in audizione in Commissione Infanzia nel 2015, quindi sono agli atti alla Camera dei Deputati. Risultato: tutto tace, nessuna reazione, il morto non sente e non parla! E allora mi domando: "è morto o dorme, o è proprio sordo o è distratto? Domanda platonica che non avrà risposta ma che ostinatamente continuo a ripetere. "Ci sarà un cambiamento e quando?"

Siccome sono una persona testarda continuo a lamentarmi e a denunciare che non solo non abbiamo saputo niente dal 2012 al 2017, ma nel 2017 ci hanno dato notizie già vecchie del 2016, poi quelle del 2019 nel 2021, saltando il 2018, nel 2023 quelle del 2020 e qualche giorno fa quelle del 2021. Da allora non sappiamo più niente, non sappiamo più nemmeno quanti sono, nessuno ci dice da allora come ci sono arrivati fuori della loro famiglia naturale, perché li hanno allontanati, non sappiamo se sono tornati a casa o se girano ancora per le Comunità, se sono oggi tutelati da qualcuno, se sono dimenticati!

Bambini “dispersi nel vento”, come una volta li ho chiamati, bambini in balia dell’approssimazione, del caso, spesso di una Giustizia distratta, senza risorse intellettuali ed economiche, in mano ad alcuni operatori che non hanno voglia, non hanno tempo, non sono motivati, che non credono più nel loro mestiere!

Povera Italia, il paese del “Diritto”, delle “eccellenze”, un paese demotivato da anni di ingiustizie, un paese dove non si va più a votare, dove gran parte dei cittadini non si curano più perché poveri, un paese allo sbando, dove i bambini, quelli che ancora possono, sono lasciati davanti ai videogiochi o alla televisione che li trascina a loro insaputa in un mondo virtuale, dove tutto sembra bello e patinato!

Ma nessuno se ne accorge di questa deriva? Eppure tutti abbiamo letto tanti anni fa la storia di Pinocchio e del “Paese dei Balocchi”, dove i bambini si trasformavano in asinelli. E ora? ora riposano la mente, non pensano proprio più, non devono pensare più! così non danno fastidio, così non si fanno idee sbagliate e non protestano e non protesteranno nemmeno da grandi perché non sanno e non sapranno mai, perché non avranno sogni, non sono abituati a sognare, il mondo virtuale è diventato realtà e tanto basterà loro!

Ed i genitori che si ribellano rischiano di perdere i loro figli. “Ti devi adeguare” mi disse qualcuno una volta, se non ubbidisci è pericoloso!

Ma possibile mi sono chiesto che siamo a questo punto? Sì, certamente è possibile! l’ho letto anche spesso nelle sentenze dei tribunali dove spesso avviene un dialogo del tipo:

Se non fa quello che le diciamo le togliamo i figli e per sempre, quindi zitto e si adeguati alla Legge! ed io sono la Legge!”

“ma sig. Giudice, la Legge non è la sua, ma di tutti! guardi che c’è un errore lei non è soggetto a nessuno ma alla Legge sì! e qui non si può interpretare c’è la documentazione che smentisce le sue argomentazioni!”

“non si preoccupi, la nostra Legge prevede la possibilità di appellarsi, vada in Appello!”

“ma sig. Giudice e intanto mio figlio è fuori casa, con la sua sentenza ci impedisce anche di vederlo e di sentirlo, non sappiamo nemmeno dove è stato messo!” 

Voci nel vento come quella di molti bambini dispersi che non sappiamo più nemmeno dove sono e tutto questo ancora prima della sentenza definitiva che arriverà fra anni quando tutto sarà oramai deciso dai fatti e dalla realtà di una condanna emessa da tempo fuori dei tribunali!

 

 

Massimo Rosselli del Turco

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