Appuntamento alla Camera dei
Deputati
per una nuova legge sugli
affidamenti minorili
Domani,
Lunedì 26 2017 sarò alla Camera dei Deputati per un tavolo tecnico volto ad
approntare un progetto di legge sulla regolamentazione degli affidamenti dei
minori fuori famiglia.
Come
ebbi già a dire nella mia ultima conferenza stampa alla Camera dei Deputati ed
anche in quelle precedenti come in quella dell’aprile 2016, a volte vengono
fatti degli allontanamenti con motivazioni assurde semplicemente generiche
quando l’allontanamento di un bambino dovrebbe essere effettuato solamente per
metterlo in salvo da un pericolo imminente, continuato e soprattutto reale.
Molti
genitori ogni giorno mi telefonano disperati e basiti dalla superficialità con
cui i loro figli sono stati portati via da casa.
Mi
sono capitati casi di ordinanze di allontanamenti da parte di tribunali scritte
senza nemmeno aspettare la relazione dell’assistente sociale dopo aver
conosciuto la famiglia o basate unicamente sul pettegolezzo del vicino di casa e
ancora prima di essersi accertati della veridicità delle sue affermazioni.
I
P.M. delle Procure presso i Tribunali dei Minori in genere non svolgono alcuna
indagine, sempre prendono per certa la relazione dell’assistente sociale e la
inoltrano al tribunale. È quindi l’assistente sociale che decide e non ha
importanza se le relazioni siano veritiere o meno. Nessuno controlla, e non
sarebbe nemmeno possibile farlo senza una vera e propria istruttoria perché
queste relazioni sono frutto di colloqui non registrati.
Per
non parlare del famigerato articolo 403 c.c., crudele retaggio della dittatura
fascista che permette sempre la possibilità di arbitri che gettano nello
sconforto e distruggono intere famiglie.
È sempre il Servizio Sociale che si occupa di
ordinarlo e di attuarlo quando a parer mio non gli è consentito.
Sentite cosa dice:
“Quando
il minore è moralmente o materialmente abbandonato o è allevato in locali
insalubri o pericolosi, oppure da persone per negligenza, immoralità, ignoranza
o per altri motivi incapaci di provvedere all'educazione di lui, la
pubblica autorità, a mezzo degli organi di protezione dell'infanzia, lo
colloca in luogo sicuro, sino a quando si possa provvedere in modo definitivo
alla sua protezione”
Quindi
i soggetti citati per l’allontanamento sono due: la “Pubblica Autorità” e gli
“Organi di protezione dell’Infanzia”, che per definizione sono anche e
soprattutto gli assistenti sociali.
Se
l’articolo di legge ha voluto distinguere i soggetti e i secondi (gli
assistenti sociali) sono solo “il mezzo” di cui si serve la Pubblica Autorità
non possono essere anche i primi, se no la legge non li avrebbe distinti.
E
allora? Allora ad oggi, a parer mio, si va contro la legge e nessuno dice niente,
nessuno denuncia, e quando qualche famiglia lo fa ne paga le conseguenze perché
sempre più spesso leggo nelle sentenze ammonimenti dei giudici alle parti di non
permettersi di contestare i servizi sociali pena ulteriori sanzioni che spesso
sono la completa sparizione dei figli subito dopo la sentenza, quindi prima che
sia finito l’iter giudiziario!
Potrei
continuare all’infinito e parlare delle CTU o di come vengono interrogati i
bambini, delle comunità quasi sempre inadatte agli specifici bisogni dei minori,
come il “Gruppo Appartamento”, Comunità che dovrebbero ospitare minori dai 16
ai 18 anni, e invece alloggiano anche bambini molto più piccoli. Potrei
continuare a ricordare alla magistratura che, come ho già denunciato nel 2015
in Commissione Infanzia ogni anno spariscono 9000 minori stranieri non
accompagnati e la notizia è vecchia e datata 2014 per cui oggi si suppone siano
aumentati. Che fine fanno questi bambini? Qualcuno dice che finiscono ad
alimentare il commercio di organi! Ma non sappiamo nemmeno se e quanti minori
italiani fanno la stessa fine, nessuno ci da notizie in merito.
Perché
non ce le danno? Sono informazioni che servirebbero alle autorità competenti per
svolgere eventuali indagini . Perché dal dicembre 2012 non abbiamo più
informazioni istituzionali sugli affidamenti? I Ministeri tacciono e il
silenzio è assordante, il pianto dei nostri figli riempie le noti italiane ormai
da anni!
Per
quello che potrò fare, domani denuncerò ancora queste situazioni e proverò a
sensibilizzare la Camera ancora una volta proponendo restrizioni ed emendamenti
alla legge sugli affidi e le adozioni, la 184 del 1983 già un paio di volte emendata
ma molto spesso ignorata come nel suo Art.4 comma 3 che obbligherebbe i
magistrati a mettere in sentenza la calendarizzazione degli incontri cosa che
quasi sempre i Tribunali dei Minori ignorano e demandano al servizio sociale l’incombenza
non potendolo fare e creando, fra l’altro, un danno erariale al comune che
spende soldi per un lavoro che non gli compete.
Come
ho detto potrei continuare all’infinito, ma io credo nella Giustizia, ma in quella
con la “G” maiuscola, guai a non farlo, e solo attraverso il Parlamento
possiamo far finire tanto tormento e tanto dolore di bambini abbandonati e
dimenticati dalle istituzioni.
Ho
proposto di venire con me agli amici Stefano Boschi, mio compagno nella stesura
di alcuni libri, ricercatore e Psicoterapeuta di Bologna e all’amica e
Avvocatessa Rosanna Fanelli di Bari, portavoce di 15 Maggio. Mi aiuteranno nel
lavoro che non sarà facile perché non basterà proporre emendamenti ma bisognerà
cercare di scriverli al meglio per farli approvare dal Parlamento dove non
sediamo.
Ma
chi può veramente suggerire soluzioni siete tutti voi che mi leggete e che ogni
giorno ricordate le ingiustizie che avete subito.
Parlatene
e condividete, mi serve l’opinione di tutti, così che vi possa
rappresentare e non dimenticare nessuno.

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