venerdì 6 maggio 2016

I nostri figli dispersi

Il problema degli affidamenti dei minori in Italia

Nell’indifferenza totale delle istituzioni la tragedia dei bambini in “affidamento” continua:
il 29 Settembre 2015 in Commissione Infanzia e Adolescenza in occasione della prima audizione sull’indagine conoscitiva sui minori “fuori famiglia” ho denunciato che in Italia dal dicembre 2012 non si hanno più informazioni istituzionali sui bambini allontanati dalle famiglie e affidati temporaneamente a terzi.
Alla fine dell’audizione molti parlamentari richiesero un mio ulteriore intervento e quindi una nuova audizione per approfondire il gravissimo problema. Ad oggi non ho avuto alcun comunicazione in merito.
Se si esclude uno scarno e del tutto insufficiente resoconto effettuato dal vecchio Garante dell’infanzia e l’Adolescenza Spadafora che riporta dati poco interessanti e soprattutto incompleti,  ad oggi le Istituzioni non ci dicono ufficialmente dove sono questi ragazzi, come stanno, non si sa quante sono le comunità di accoglienza, quante sono le famiglie affidatarie e se sono sufficienti ad accoglierli. E ancora non si sa come sono finiti in affidamento e da quanto tempo vi sono, cosa gravissima in quanto la legge prescrive che non possano rimanere più di 24 mesi e solamente in casi particolarissimi i tribunali possono prorogare questo termine.
Non si sa ancora se sono stati accolti vicino alla famiglia d’origine o a centinaia di chilometri di distanza, come accade; non si sa se ora vivono in luoghi adatti come prescrive la legge 184/1983 emendata dalla 149/01 che recita: ““Il ricovero in istituto deve essere superato entro il 31 dicembre 2006 mediante affidamento ad una famiglia e, ove ciò non sia possibile, mediante inserimento in comunità di tipo familiare caratterizzate da organizzazione e da rapporti interpersonali analoghi a quelli di una famiglia.”
Si hanno notizie certe invece che alcuni bambini appena nati sono stati messi in comunità che non hanno niente a che vedere con le caratteristiche della famiglia ma sono in luoghi distanti centinaia di chilometri dai genitori naturali. 
Abbiamo notizie istituzionali, anche se vecchie di 5 anni, dal quaderno 19 del Ministero delle Politiche Sociali , che solo un bambino su tre viene messo nella stessa struttura con i fratelli, il 18% dei minori immessi in strutture o famiglie diverse perde tutti i contatti con i fratelli e le sorelle, il 18% dei fratelli si incontrano solo alcune volte durante l’anno e almeno un terzo dei bambini che finiscono in comunità perdono tutti i rapporti con il padre e il 16% di questi con la madre: sono i cosiddetti orfani di genitori vivi!
Ci risulta altresì che minori stranieri scomparsi nel 2014 dai centri di accoglienza sono ben 3.707, su un totale di 14.243 sbarcati sulle nostre coste.
Questi minori hanno diritto a una protezione rafforzata sia in base alla legge nazionale che a quella internazionale - ha spiegato il presidente del Consiglio italiano rifugiati (Cir), Christopher Hein - , lo Stato Italiano nei loro confronti ha una grande responsabilità: è grave che ne scompaiano più di 10 al giorno (13 con l’ultimissimo aggiornamento n.d.r.). Il rischio è che finiscano sfruttati o in mano alla criminalità” 
Al proposito vogliamo aggiungere che il segretario generale del Consiglio d'Europa Thorbjorn Jagland, durante la conferenza in cui è stata firmata una nuova Convenzione tra 14 Paesi del Consiglio d’Europa, ci ha informato ancora che il traffico illegale di organi  è di circa 1,2 mld!
La Convenzione è stata firmata anche dall’Italia ma non ci risulta sia stata concordata e definita una Commissione d’Inchiesta che faccia luce su tutte queste tragedie che si perpetuano ogni giorno nel nostro paese.
Fortunatamente il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha aggiornato al 2014 la situazione dei bambini stranieri non accompagnati che sono giunti in Italia. Ci chiediamo però perché non siano stati aggiornati anche i dati degli affidamenti dei bambini italiani.
Oramai tantissime associazioni che tutelano i diritti dei minori denunciano queste situazioni allarmanti e chiedono di prendere provvedimenti in merito.
A seguito di ciò  con la presidente dell’Ordine Nazionale degli Assistenti Sociali, prof.ssa Silvana Mordeglia, chiedemmo, con una lettera inviata alla Presidente della Commissione Infanzia On. Michela Brambilla, la possibilità un incontro congiunto per definire l’opportunità di avviare un percorso di raccolta dei dati sulla situazione dei minori accolti presso le strutture residenziali.
Nell’ultima audizione in Commissione Infanzia ho chiesto anche la creazione di una Banca Dati sugli affidamenti in Italia che possa fornire informazioni in tempo reale. Con la proposta ho informato anche la Commissione che il progetto di massima è a disposizione dei parlamentari all’indirizzo http://affidamentiminorili.blogspot.it/p/i-quaderni.html (ventiduesimo quaderno).
Auspichiamo che il Governo e le Istituzioni tutte dopo la nostra denuncia si faccia carico del problema e lo si discuta per risolverlo una volta per tutte.
Non dimentichiamoci che molte famiglie italiane aspettano di rivedere a casa i loro bambini e che i nostri figli sono il futuro del nostro paese e che non possono ancora aspettare a lungo dimenticati da noi tutti.

Massimo Rosselli del Turco

Direttore dell’Istituto di Studi Parlamentari dell’Associazione Nazionale Avvocati Familiaristi I.S.P.A.

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