I nostri figli dispersi
Il problema degli affidamenti dei minori in Italia
Nell’indifferenza
totale delle istituzioni la tragedia dei bambini in “affidamento” continua:
il 29 Settembre 2015 in Commissione
Infanzia e Adolescenza in occasione della prima audizione sull’indagine conoscitiva
sui minori “fuori famiglia” ho denunciato che in Italia dal dicembre 2012 non
si hanno più informazioni istituzionali sui bambini allontanati dalle famiglie
e affidati temporaneamente a terzi.
Alla fine dell’audizione molti
parlamentari richiesero un mio ulteriore intervento e quindi una nuova audizione
per approfondire il gravissimo problema. Ad oggi non ho avuto alcun
comunicazione in merito.
Se si esclude uno scarno e del tutto
insufficiente resoconto effettuato dal vecchio Garante dell’infanzia e l’Adolescenza
Spadafora che riporta dati poco interessanti e soprattutto incompleti, ad oggi le Istituzioni non ci dicono
ufficialmente dove sono questi ragazzi, come stanno, non si sa quante sono le
comunità di accoglienza, quante sono le famiglie affidatarie e se sono
sufficienti ad accoglierli. E ancora non si sa come sono finiti in affidamento
e da quanto tempo vi sono, cosa gravissima in quanto la legge prescrive che non
possano rimanere più di 24 mesi e solamente in casi particolarissimi i
tribunali possono prorogare questo termine.
Non si sa ancora se sono stati
accolti vicino alla famiglia d’origine o a centinaia di chilometri di distanza,
come accade; non si sa se ora vivono in luoghi adatti come prescrive la legge
184/1983 emendata dalla 149/01 che recita: ““Il ricovero in istituto deve
essere superato entro il 31 dicembre 2006 mediante affidamento ad una famiglia
e, ove ciò non sia possibile, mediante inserimento in comunità di tipo
familiare caratterizzate da organizzazione e da rapporti interpersonali
analoghi a quelli di una famiglia.”
Si hanno notizie certe invece che alcuni bambini
appena nati sono stati messi in comunità che non hanno niente a che vedere con
le caratteristiche della famiglia ma sono in luoghi distanti centinaia di
chilometri dai genitori naturali.
Abbiamo notizie istituzionali, anche se vecchie di
5 anni, dal quaderno 19 del Ministero delle Politiche Sociali , che solo un
bambino su tre viene messo nella stessa struttura con i fratelli, il 18% dei
minori immessi in strutture o famiglie diverse perde tutti i contatti con i
fratelli e le sorelle, il 18% dei fratelli si incontrano solo alcune volte durante
l’anno e almeno un terzo dei bambini che finiscono in comunità perdono tutti i
rapporti con il padre e il 16% di questi con la madre: sono i cosiddetti orfani
di genitori vivi!
Ci risulta altresì che minori stranieri scomparsi
nel 2014 dai centri di accoglienza sono ben 3.707, su un totale di 14.243
sbarcati sulle nostre coste.
“Questi
minori hanno diritto a una protezione rafforzata sia in base alla legge
nazionale che a quella internazionale - ha spiegato il presidente del
Consiglio italiano rifugiati (Cir), Christopher Hein - , lo Stato Italiano
nei loro confronti ha una grande responsabilità: è grave che ne scompaiano più
di 10 al giorno (13 con l’ultimissimo aggiornamento n.d.r.). Il rischio
è che finiscano sfruttati o in mano alla criminalità”
Al proposito vogliamo aggiungere che il segretario
generale del Consiglio d'Europa Thorbjorn
Jagland, durante la conferenza in cui è stata firmata una nuova
Convenzione tra 14 Paesi del Consiglio d’Europa, ci ha informato ancora che il
traffico illegale di organi è di circa
1,2 mld!
La Convenzione è stata firmata anche dall’Italia ma
non ci risulta sia stata concordata e definita una Commissione d’Inchiesta che
faccia luce su tutte queste tragedie che si perpetuano ogni giorno nel nostro
paese.
Fortunatamente il Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali ha aggiornato al 2014 la situazione dei bambini stranieri non
accompagnati che sono giunti in Italia. Ci chiediamo però perché non siano
stati aggiornati anche i dati degli affidamenti dei bambini italiani.
Oramai tantissime associazioni che tutelano i diritti
dei minori denunciano queste situazioni allarmanti e chiedono di prendere
provvedimenti in merito.
A seguito di ciò
con la presidente dell’Ordine Nazionale degli Assistenti Sociali,
prof.ssa Silvana Mordeglia, chiedemmo, con una lettera inviata alla Presidente
della Commissione Infanzia On. Michela Brambilla, la possibilità un incontro
congiunto per definire l’opportunità di avviare un percorso di raccolta dei
dati sulla situazione dei minori accolti presso le strutture residenziali.
Nell’ultima audizione in Commissione Infanzia ho
chiesto anche la creazione di una Banca Dati sugli affidamenti in Italia che
possa fornire informazioni in tempo reale. Con la proposta ho informato anche
la Commissione che il progetto di massima è a disposizione dei parlamentari
all’indirizzo http://affidamentiminorili.blogspot.it/p/i-quaderni.html (ventiduesimo quaderno).
Auspichiamo che il Governo e le Istituzioni tutte
dopo la nostra denuncia si faccia carico del problema e lo si discuta per
risolverlo una volta per tutte.
Non dimentichiamoci che molte famiglie italiane
aspettano di rivedere a casa i loro bambini e che i nostri figli sono il futuro
del nostro paese e che non possono ancora aspettare a lungo dimenticati da noi
tutti.
Massimo
Rosselli del Turco
Direttore
dell’Istituto di Studi Parlamentari dell’Associazione Nazionale Avvocati
Familiaristi I.S.P.A.
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